GLI ANIMALI DELLE STREGHE
Sono molteplici
gli animali associati alle streghe di cui spesso, quest’ultime assumevano le
sembianze per camuffare la loro reale identità e giungere al sabba, gli
incontri settimanali che avvenivano al cospetto del Diavolo.
Se pensiamo
all’etimologia della parola strega, essa deriva
probabilmente da stryx,
uccello notturno, nome dell’allocco o del gufo, fattezze che la strega assumeva per volare fino al luogo del sabba.
Ogni qual
volta la strega partiva per il sabba, era assistita da un demonio minore detto famiglio, suo assistente e al contempo
amante, che la coadiuvava nelle operazioni malefiche. Il famiglio poteva assumere
l’ aspetto di piccoli animali, soprattutto di gatti, potendo così passare
inosservato.
I famigli
erano dotati di poteri distruttivi; potevano far inacidire il latte delle
mucche, inaridire i campi, devastare i raccolti, insterilire le bestie di
allevamento.
Lo stesso
Diavolo, protagonista degli incontri notturni a cui seguivano orge e balli
infernali, in occasione del sabba appariva nelle forme di un grifone, di un
drago con la testa umana, di un caprone o altri animali mostruosi e deformi.
Il gatto è,
per antonomasia, l’animale associato alle streghe. Venerato nell’Antico Egitto poiché
considerato sacro all’interno della società, era connesso alla figura della dea
Bastet, una delle principali divinità del pantheon egizio, che veniva solitamente raffigurata con la testa di felino e il corpo di
donna. Per secoli oggetti di
culto delle religioni pagane, i gatti verranno demonizzati con l’avvento del
Cristianesimo e molto probabilmente per questo legati alle attività malefiche
delle streghe.
Gli animali
notturni sono associati, come detto sopra, alla figura della strega. La
civetta, ad esempio, è da sempre considerata un animale annunciatore di
sventure; ovunque la si senta cantare, di lì a poco si è convinti che si verificherà
una disgrazia o il decesso di qualcuno.
Il corvo è
anch’esso considerato un animale portatore di sciagure, i Babilonesi erano convinti che avesse il dono
della profezia. Si era convinti che le streghe ne assumessero le sembianze o ne
utilizzassero il sangue per stipulare i patti diabolici.
Le streghe
spesso si trasformavano in pipistrello, introducendosi nelle abitazioni e
succhiando il sangue delle povere vittime, in particolare dei neonati.
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